Dear President,
We're writing you on behalf of Genoa Accent spa employees.
You are probably aware of the recent news about the ongoing Accent industrial dispute, as they have been widely covered by the media at these days. Our case aroused notable interest in the media at local, national and international level and it is currently followed by the Regione Liguria work councillor Enrico Vesco.
The company is in serious trouble because of a bad business crisis and it decided to delocalize part of its activities in China (Shanghai) while opening a lay off procedure involving 19 workers out of 73, 7 of them located in the Genoa office, which employs 20 workers.
The company, even after several discussions with the workers representatives (RSU), is not willing to give up the lay-off procedure, though is widely demonstrated that this crisis can be overcome by means of welfare support provisions (short-time working) which would allow to keep the high-tech microelectronics engineers precious asset.
We think that the key to get out of the crisis should be the improvement of competitiveness , result achievable through the welfare support provisions, while the lay-offs would eventually disperse the accumulated know-how which will be necessary for the business restart to come.
So we ask you, as the Dixet Board President, and your next collaborators, knowing your professional interest in the world of microelectronics, to bring action in order to propose a constructive dialogue between the parts as it is now come to a halt after the May 6th meeting in Assolombarda, aiming to find a satisfactory solution to this crisis.
We therefore inform you that a similar letter has been sent by our colleagues from Vimercate to the board of the Brianza High Tech District.
Best regards
RSU Accent Genova
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venerdì 8 maggio 2009
Lettera aperta al Presidente del Dixet, Prof. Carlo Castellano
Egregio Presidente,
Le scriviamo in rappresentanza dei lavoratori della Accent S.p.A. di Genova.
Probabilmente vi saranno note le recenti vicissitudini della vertenza sindacale in corso, apparse sugli organi di informazione in questi giorni. Il nostro caso ha suscitato un notevole interesse nei media a livello locale, nazionale ed internazionale, ed è seguito costantemente dall'Assessore alle politiche attive del lavoro e della occupazione presso la Regione Liguria, Enrico Vesco.
L'azienda si trova in gravi difficoltà a causa di una pessima congiuntura di mercato e perciò ha deciso di delocalizzare parte della attività in Cina (Shanghai) ed aprire una procedura di licenziamento per 19 persone su un totale di 73, di cui 7 nella sede di Genova, nella quale sono occupati un totale di 20 lavoratori.
L'azienda, anche dopo numerose istanze da parte nostra nella veste di rappresentanti della RSU, non intende recedere dal provvedimento annunciato, nonostante si possa ampiamente dimostrare come la congiuntura sia superabile con l'utilizzo di ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà) che consentirebbero, tra l'altro, di mantenere il prezioso patrimonio di ingegneri microelettronici high tech.
Noi riteniamo che la chiave per uscire dalla crisi sia quella di migliorare la competitività, risultato che gli ammortizzatori sociali possono aiutare ad ottenere, mentre la mobilità disperderebbe definitivamente il capitale di conoscenze accumulate che sarà viceversa utile per una futura ripresa.
Chiediamo pertanto a lei, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio Direttivo di Dixet, e ai suoi piú stretti collaboratori, conoscendo il suo interesse professionale verso il mondo della microelettronica, di attivarsi per riproporre un confronto costruttivo tra le parti attualmente interrotto dopo l'incontro del 6 Maggio presso Assolombarda al fine di agevolare l'individuazione di tutte le possibili soluzioni atte al superamento della crisi.
La informiamo infine che analoga lettera è stata recapitata dai lavoratori della sede di Vimercate ai vertici del Distretto High Tech della Brianza.
Cordiali saluti
RSU Accent Genova
Le scriviamo in rappresentanza dei lavoratori della Accent S.p.A. di Genova.
Probabilmente vi saranno note le recenti vicissitudini della vertenza sindacale in corso, apparse sugli organi di informazione in questi giorni. Il nostro caso ha suscitato un notevole interesse nei media a livello locale, nazionale ed internazionale, ed è seguito costantemente dall'Assessore alle politiche attive del lavoro e della occupazione presso la Regione Liguria, Enrico Vesco.
L'azienda si trova in gravi difficoltà a causa di una pessima congiuntura di mercato e perciò ha deciso di delocalizzare parte della attività in Cina (Shanghai) ed aprire una procedura di licenziamento per 19 persone su un totale di 73, di cui 7 nella sede di Genova, nella quale sono occupati un totale di 20 lavoratori.
L'azienda, anche dopo numerose istanze da parte nostra nella veste di rappresentanti della RSU, non intende recedere dal provvedimento annunciato, nonostante si possa ampiamente dimostrare come la congiuntura sia superabile con l'utilizzo di ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà) che consentirebbero, tra l'altro, di mantenere il prezioso patrimonio di ingegneri microelettronici high tech.
Noi riteniamo che la chiave per uscire dalla crisi sia quella di migliorare la competitività, risultato che gli ammortizzatori sociali possono aiutare ad ottenere, mentre la mobilità disperderebbe definitivamente il capitale di conoscenze accumulate che sarà viceversa utile per una futura ripresa.
Chiediamo pertanto a lei, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio Direttivo di Dixet, e ai suoi piú stretti collaboratori, conoscendo il suo interesse professionale verso il mondo della microelettronica, di attivarsi per riproporre un confronto costruttivo tra le parti attualmente interrotto dopo l'incontro del 6 Maggio presso Assolombarda al fine di agevolare l'individuazione di tutte le possibili soluzioni atte al superamento della crisi.
La informiamo infine che analoga lettera è stata recapitata dai lavoratori della sede di Vimercate ai vertici del Distretto High Tech della Brianza.
Cordiali saluti
RSU Accent Genova
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martedì 5 maggio 2009
Comunicato FIM e FIOM: “ ACCENT ACCETTI IL CONTRATTO DI SOLIDARIETA’ IN VISTA DI ERZELLI. NON SI BUTTINO I CERVELLI NELLA PATTUMIERA”
Tutti i lavoratori di Accent, per la prima volta dal giorno dell’apertura aziendale nel 1993, il 30 aprile scorso hanno fatto sciopero. Otto ore di protesta proclamati congiuntamente da FIM-CISL e FIOM-CGIL – che nel merito sanno essere uniti - con un presidio davanti alle sedi di Genova, Pavia e Vimercate, per dire no al licenziamento di 19 ingegneri elettronici e per rilanciare alcune proposte di buon senso, rigettate nei giorni scorsi dall’azienda, in vista dell’incontro del 6 maggio in Assolombarda.
Lo stato di crisi in cui versa il settore della microelettronica europea è noto, ma la risposta non si può limitare ad una “visione commerciale” di breve termine che non tenga conto di un piano industriale strategico, non si può optare per la mera delocalizzazione in Cina delle attività e per il cambiamento di business verso la semplice compravendita di silicio, schede elettroniche e microchip. Accent può e deve continuare a operare con la professionalità e le conoscenze che la contraddistinguono nel suo mercato di riferimento, perché se è vero che è un’azienda in crisi tra le tante, è altresì vero che tra le tante è un po’ unica.
Un esempio per tutti: Accent progetta e realizza un microchip che inserito all’interno delle gomme dell’automobile, è in grado di segnalare lo stato di rischio al sistema elettronico centrale e prontamente si attiva con il guidatore il sistema frenante dell’automobile. Senza questo prodotto di alta qualità, che rende più sicura la guida e più competitive le società italiane del settore, è chiaro che non si “schianterà” solo Accent.
Il sindacato, dopo un’attenta disamina, ha chiesto all’azienda di utilizzare i mezzi disponibili per far fronte alla crisi. Non solo quegli ammortizzatori che possono aiutare Accent a superare questo momento difficile, come ad esempio il contratto di solidarietà che offre flessibilità e sgravi fiscali all’azienda e un migliore recupero retributivo e contributivo per i lavoratori che si riducono lo stipendio, ma anche la richiesta di finanziamenti pubblici straordinari per la crisi, quelli specifici dedicati a formazione e riqualificazione del personale, quelli europei destinati ad aziende con sedi in zone disagiate.
Nell’incontro di oggi – ieri per chi legge - con l’Assessore al lavoro Vesco, in Regione Liguria, è stato assicurato l’interessamento per un’azienda di nicchia che ha nella ricerca e sviluppo, nella progettazione di qualità, e nelle singolari capacità dei singoli lavoratori gli ingredienti essenziali per inserirsi a pieno titolo nel distretto dell’elettronica e nel parco tecnologico degli Erzelli. D’altronde come potranno Finmeccanica, ST Microelectronics, Ericsson o Fincantieri essere flessibili e competitive se sparirà l’indotto di riferimento al momento della ripresa?
Se Accent ha un piano industriale lo presenti, se nel 2008 ha saputo chiudere il bilancio con un fatturato record le potenzialità ci sono, se oggi la comunità locale la sostiene siamo convinti che ce la può fare. Ma non si può svendere questo patrimonio, perché pensare di buttare “i cervelli nella pattumiera”, oltre all’evidente dramma sociale, renderà certamente più lunga e faticosa l’uscita dalla crisi e il percorso di ripresa del mercato.
GENOVA, 4 maggio 2009
Lorenzo Rizzo Bruno Manganaro
Segreteria FIM- CISL Genova Segretario FIOM – CGIL Genova
Lo stato di crisi in cui versa il settore della microelettronica europea è noto, ma la risposta non si può limitare ad una “visione commerciale” di breve termine che non tenga conto di un piano industriale strategico, non si può optare per la mera delocalizzazione in Cina delle attività e per il cambiamento di business verso la semplice compravendita di silicio, schede elettroniche e microchip. Accent può e deve continuare a operare con la professionalità e le conoscenze che la contraddistinguono nel suo mercato di riferimento, perché se è vero che è un’azienda in crisi tra le tante, è altresì vero che tra le tante è un po’ unica.
Un esempio per tutti: Accent progetta e realizza un microchip che inserito all’interno delle gomme dell’automobile, è in grado di segnalare lo stato di rischio al sistema elettronico centrale e prontamente si attiva con il guidatore il sistema frenante dell’automobile. Senza questo prodotto di alta qualità, che rende più sicura la guida e più competitive le società italiane del settore, è chiaro che non si “schianterà” solo Accent.
Il sindacato, dopo un’attenta disamina, ha chiesto all’azienda di utilizzare i mezzi disponibili per far fronte alla crisi. Non solo quegli ammortizzatori che possono aiutare Accent a superare questo momento difficile, come ad esempio il contratto di solidarietà che offre flessibilità e sgravi fiscali all’azienda e un migliore recupero retributivo e contributivo per i lavoratori che si riducono lo stipendio, ma anche la richiesta di finanziamenti pubblici straordinari per la crisi, quelli specifici dedicati a formazione e riqualificazione del personale, quelli europei destinati ad aziende con sedi in zone disagiate.
Nell’incontro di oggi – ieri per chi legge - con l’Assessore al lavoro Vesco, in Regione Liguria, è stato assicurato l’interessamento per un’azienda di nicchia che ha nella ricerca e sviluppo, nella progettazione di qualità, e nelle singolari capacità dei singoli lavoratori gli ingredienti essenziali per inserirsi a pieno titolo nel distretto dell’elettronica e nel parco tecnologico degli Erzelli. D’altronde come potranno Finmeccanica, ST Microelectronics, Ericsson o Fincantieri essere flessibili e competitive se sparirà l’indotto di riferimento al momento della ripresa?
Se Accent ha un piano industriale lo presenti, se nel 2008 ha saputo chiudere il bilancio con un fatturato record le potenzialità ci sono, se oggi la comunità locale la sostiene siamo convinti che ce la può fare. Ma non si può svendere questo patrimonio, perché pensare di buttare “i cervelli nella pattumiera”, oltre all’evidente dramma sociale, renderà certamente più lunga e faticosa l’uscita dalla crisi e il percorso di ripresa del mercato.
GENOVA, 4 maggio 2009
Lorenzo Rizzo Bruno Manganaro
Segreteria FIM- CISL Genova Segretario FIOM – CGIL Genova
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Comunicato Stampa dell'Assessore alle Politiche Attive del Lavoro e della Occupazione della Regione Liguria.
L’assessore regionale Enrico Vesco ha incontrato oggi i sindacati e una rappresentanza dei lavoratori della ACCENT, azienda di Vimercate che si occupa di progettazione microchip e circuiti integrati e in Italia impiega 75 dipendenti di cui 19 a Genova.
“Recentemente la proprietà ha annunciato 19 esuberi, 7 dei quali nella sede di Genova. A oggi la totale chiusura da parte della proprietà, un fondo d’investimento anglo-francese, e l’indisponibilità a trattare fanno temere la volontà di una delocalizzazione del segmento produttivo” spiega Vesco.
“Naturalmente ho manifestato ai lavoratori il pieno appoggio della Regione e scriverò ai vertici aziendali per manifestare la disponibilità a convocare un tavolo istituzionale per trovare margini di trattativa tra le esigenze aziendali e quelle dei lavoratori”
“L’obiettivo è quello di bloccare le mobilità e trovare soluzioni alternative, nuove sinergie o, ad esempio, misure come il contratto di solidarietà proposto dal sindacato, che consentirebbe di spalmare una perdita retributiva su tutti i lavoratori invece che soltanto sui 19 colpiti dalla moblità”.
“Credo che in un momento di crisi quale quello attuale sia determinante riuscire a non disperdere professionalità altamente qualificate e aziende di eccellenza fronteggiando le difficoltà del momento con la prospettiva di farsi trovare pronti a ripartire in previsione di una prossima ripresa economica”.
Ecco il link al sito della Regione Liguria.
La notizia è stata ripresa anche dai media: Quotidiano del Nord, TeleNord
“Recentemente la proprietà ha annunciato 19 esuberi, 7 dei quali nella sede di Genova. A oggi la totale chiusura da parte della proprietà, un fondo d’investimento anglo-francese, e l’indisponibilità a trattare fanno temere la volontà di una delocalizzazione del segmento produttivo” spiega Vesco.
“Naturalmente ho manifestato ai lavoratori il pieno appoggio della Regione e scriverò ai vertici aziendali per manifestare la disponibilità a convocare un tavolo istituzionale per trovare margini di trattativa tra le esigenze aziendali e quelle dei lavoratori”
“L’obiettivo è quello di bloccare le mobilità e trovare soluzioni alternative, nuove sinergie o, ad esempio, misure come il contratto di solidarietà proposto dal sindacato, che consentirebbe di spalmare una perdita retributiva su tutti i lavoratori invece che soltanto sui 19 colpiti dalla moblità”.
“Credo che in un momento di crisi quale quello attuale sia determinante riuscire a non disperdere professionalità altamente qualificate e aziende di eccellenza fronteggiando le difficoltà del momento con la prospettiva di farsi trovare pronti a ripartire in previsione di una prossima ripresa economica”.
Ecco il link al sito della Regione Liguria.
La notizia è stata ripresa anche dai media: Quotidiano del Nord, TeleNord
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lunedì 27 aprile 2009
Sciopero indetto per giovedì 30 aprile
(Picture from EE Times Europe)
I lavoratori Accent delle sedi di Genova, Pavia e Vimercate, con il coordinamento delle organizzazioni sindacali FIM-CISL e FIOM-CGIL, indicono uno sciopero di otto ore per il giorno giovedì 30 corrente mese.
Tale decisione si è resa necessaria in seguito al comportamento tenuto dall'azienda al tavolo delle trattative. In particolare:
- Il rifiuto da parte dell'azienda di confrontarsi in modo costruttivo in fase di trattativa, e di discutere nel merito l'utilizzo di strumenti alternativi, quali il contratto di solidarietà, per scongiurare la messa in mobilita` di 19 lavoratori.
- La preoccupazione dei lavoratori di fronte alla richiesta dell'azienda di trasferire alcune attività di design presso il centro di Shanghai. Tale richiesta, se supportata dalla intransigenza a trattare soluzioni, alternative, rivela una volontà di trasferire know how e attività strategiche in aree low cost, facendone pagare il prezzo di questa operazione ai lavoratori italiani.
I lavoratori Accent chiedono pertanto:
1) Il ritiro della procedura di mobilità e un serio confronto sull'impiego dei contratti di solidarietà.
2) Che negli incontri ufficiali, a partire dal prossimo, previsto per il 6 maggio, ci sia la partecipazione per conto dell'azienda, in aggiunta a Giacomo Del Grande, di istituzioni esecutive e decisionali, ovvero del CEO, Federico Arcelli, e del responsabile delle operazioni Sergio Rossi, affinché si possa finalmente entrare nel merito tecnico decisionale delle proposte.
3) Iniziare quindi, al tavolo delle trattative, una discussione su possibili cause endogene: ad esempio le ragioni della scarsa efficacia delle vendite e/o una diversa politica dei prezzi e sulle eventuali misure correttive previste.
I dipendenti Accent
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mercoledì 22 aprile 2009
Regione Liguria: Interrogazione UDC sulla situazione di Accent-Genova

Ecco il link sullo stato dell'interrogazione sul sito della Regione Liguria
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martedì 21 aprile 2009
Erzelli: un'occasione persa

Ecco il link di AGI News On
La Accent fa parte del Club di Imprese Dixet, il quale intende promuovere Genova come centro di eccellenza per l'high tech italiano. Le recenti decisioni di cambiamento di rotta verso l'oriente con conseguente riduzione delle potenzialità genovesi ed italiane rappresentano una posizione quantomeno ambigua della società all'interno di questo progetto.
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La Regione Liguria ci ascolta
Regione Liguria is going to meet Accent employees in order to discuss the layoff procedure and all the further actions to be put in place.
A seguito della vostra richiesta di incontro Prot. 219/09 per la Soc. Accent , siete convocati il giorno 4 maggio p.v. alle ore 15,00 presso la sede della Regione Liguria in Via Fieschi 15 Sala p. 11° - Genova. Cordiali saluti.
L'assessore Giovanni Enrico Vesco
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lunedì 20 aprile 2009
PARLANO DI NOI SU WWW.CITTADIGENOVA.COM

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